Talkshock – Alan Cappelli Goetz

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Talkshock – Alan Cappelli Goetz

Alan è un attore, un influencer e….
Tre aggettivi che ti descrivono  meglio?

Homo sapiens sapiens con una passione per il cinema, la comunicazione e la sostenibilità . Oppure si, attore, influ e attivista.

Ti ritieni un sex-symbol o ti disegnano così? Hahahahaha!

Ma sex symbol chi lo dice scusa? Perché è la prima volta che mi sento chiamare così e mi piace molto (😂)
Comunque no, non mi ci sento affatto. Quel tipo di potenza mi rimane sempre misteriosa.

Papà italiano, mamma belga, nel mondo del cinema sei considerato ancora lo “straniero”?

Diciamo che anche se non sono considerato “straniero” di certo non sono “l’italiano”. E’ al contempo un vantaggio ed uno svantaggio per il lavoro. Probabilmente più uno svantaggio, se devo essere completamente onesto. Il cinema e le serie italiane non sono certo le più “inclusive” , se comparate con altre produzioni estere…e questo vale per le realtà geografiche ma anche di identità.

Com’è nata la tua sensibilità nei confronti dei cambiamenti climatici e per il tema dello spreco – No Waste e quali sono le azioni concrete che svolgi?

Nasce tutto sul set de Il Confine, un film nel quale sono protagonista del 2017. La fortuna di poter fare della mia passione il mio mestiere mi ha sempre fatto sentire responsabile verso il mondo attorno a me. Con un senso di colpa non indifferente. “Io che ho tutto questo, devo dare qualcosa indietro” la vocina nella mia testa parlava… e casualmente mi sono impartito nel MERAVIGLIOSO Documentario “HOME”, da lì in poi è stato un vaso di Pandora.
Ho anche scritto un documentario e studiato tanto la sostenibilità.
Attivamente cerco di consumare energia rinnovabile quando e come posso (a casa e nei trasporti), e limitare le attività inquinanti che hanno una alternativa valida (prodotti vegani invece di quelli di origine animale, comprare vestiti al vintage invece che al fast fashion, o non comprare del tutto, riscaldamento basso e aria condizionata solo la sera per addormentarsi ecc…)
E poi utilizzo i canali a mia disposizione per sensibilizzare e risvegliare un po’ di interesserebbe sul tema. È una battaglia che combatte con i voti che diamo (ai partiti che difendono l’ambiente e la nostra salute), ma anche votando col portafoglio, nelle nostre scelte quotidiane. Se la collettività non si muoverà compatta, non vinceremo questa battaglia e metteremo a repentaglio la NOSTRA civiltà, per come la conosciamo.
La natura si rigenererà, siamo noi che perderemo di più di tutti.

Secondo te, in Italia quando si parla di diritti sono più le soluzioni che si trovano o le parole che si dicono? A proposito, perché in Italia si fanno 3 passi avanti e 2 indietro?

Purtroppo il nostro è un paese molto meschino su questo tema. La politica ha scelta da anni di investire in una comunicazione becera e spesso dividente invece che inclusiva. Creare estremi banalizza i temi e li rende strumentali alla campagna elettorale e crea divisione invece che comprensione. Finché questo gioco sulla pelle dei meno fortunati andrà avanti, sarà difficile non solo evolvere come stato, ma anche dare il giusto esempio al popolo su come approcciare “il diverso”.
L’aggressività intrinseca di questo atteggiamento è tristemente preso come esempio ed emulata dai cittadini meno scaltri, e questo è un serio problema per la salute della nostra società.

Per semplificare – perché gli interessi personali superano quelli della collettività. È la stessa cosa che succede nelle nostre vite rispetto all’ambiente. Finché per quei 5 minuti di gusto che ci piace giustifichiamo il sistema di produzione della carne attuale, che è critico dal punto di vista ambientale, salutare ed etico, non ne usciamo.
Ma che senso ha mangiare di gusto se la mia casa rischia di allargarsi a causa dei cambiamenti climatici? Dovremmo tutti alzare la testa e ampliare le prospettive sulle quali si basano le nostre azioni…

Progetti futuri?

Sto girando una serie per Canale 5, la ragazzo di Corleone, una serie che unisce il mondo della moda e il mondo della mafia, e non posso dire di più.
E poi posso solo dire che uscirà una serie su Netflix, che è il remake di una serie straniera di grande successo, che sarà distribuita a Natale 2022.
Porto avanti anche le mie collaborazioni con Sea Shepperd, essere animali e WWF, per la parte sostenibilità, etica e ambiente.

Cos’hai pensato la prima volta che sei entrato a MUCCASSASSINA?

Da un lato: che bello finalmente una disco grande come quelle di Riccione (dove sono cresciuto)!
Dall’altro vorrei cambiare parte della playlist, e vorrei vedere un po’ più di musica stile Berlino, che è un genere che mi rappresenta di più e un po’ meno Torre del Lago 😂… a buon intenditor…

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CREDITS: GABRIELE D’AGOSTINO.

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